Il Comune di Lanusei bandisce un Concorso di Idee per l’acquisizione di proposte progettuali per la riqualificazione dell’area occupata dall’ex Cinema Alhambra, da poco demolito, sita all’interno del centro storico del comune di Lanusei. L’area dovrà essere ripensata e riproposta con un modello funzionale che sappia unire le necessità di avere nuovi spazi vivibili, nel rispetto del paesaggio e dal contesto particolare, ma allo stesso tempo garantire spazi necessari per il parcheggio delle autovetture. La posizione dell’area risulta difatti strategica per il raggiungimento degli uffici comunali, ma soprattutto per la possibilità per i residenti di avere nuovi spazi utili. Attraverso lo sviluppo di idee innovative e concrete, le proposte dovranno individuare arredi, materiali di finitura e nuove sistemazioni dalle caratteristiche funzionali, flessibili e coerenti con il paesaggio, così da esaltare il legame tra la nuova piazza ed il tessuto edificato, anche in proiezione dello sviluppo socio-economico dell’ambito interessato. La progettazione dovrà inoltre considerare i diversi livelli di fruibilità dell’asse viario, al fine di stimolare la voglia di percorrerne lo spazio pubblico, attraversarlo, sostarvi e suscitare la curiosità di guardarsi intorno. Si dovrà verificare che le opere in progetto non provochino un aumento della pericolosità e del rischio idraulico previsti nella classificazione del PAI.
Coerentemente con il programma funzionale ed economico del bando, il progetto propone un’inedita reinterpretazione dell’area a partire dai valori ambientali e socio-culturali del luogo. In particolare, il progetto adotta un approccio integrato per definire una proposta compatibile con i rischi idro-geologici del sito, interpretati come un’importante opportunità per la ricerca di soluzioni innovative. Il “Giardino di Mesu Idda”, infatti, è stato progettato attraverso tecniche avanzate di progettazione digitale che hanno permesso di costruire un nuovo spazio topologico in grado di mitigare i rischi, valorizzare le specificità morfologiche e climatiche, e potenziare le capacità d’uso dell’area.
Il risultato è una visione dinamica dello spazio pubblico in cui il confine tra piazza e ambiente naturale sfuma. In questo modo, la proposta risponde alla richiesta del bando, proponendo un articolato sistema di aree in cui riposare e socializzare con ampie visuali sul paesaggio e aree di parcheggio ibride, pensate come piccoli giardini terrazzati, piacevoli spazi di sosta che qualificano il paesaggio urbano e sono utili anche quando non occupati dalle automobili.
Il numero dei posti auto proposto, nonché la loro disposizione, sono il risultato dello studio di fattibilità idrogeologica che ha mediato tra la necessità di nuove zone di sosta, di contrastare i fattori di rischio e il requisito di fattibilità delle opere. Superando le tradizionali concezioni di piazza e parcheggio, si configura uno spazio “totalmente accessibile” e adattabile a diversi utilizzi, un potenziale attrattore per la comunità e i visitatori.
Étienne Jules Marey era un fisiologo francese del XIX secolo, ideatore di strumenti e tecniche per lo studio del movimento. Il lavoro di Marey, ritenuto un precursore della cinematografia, si fonda sulla concezione della forma come un flusso in costante trasformazione nello spazio e nel tempo. L’oggetto del concorso ha richiamato il lavoro di Marey, suggerendoci di proporre un progetto teso a raccontare l’articolazione morfologica originaria dell’area, attraversata dagli alvei di corsi d’acqua oggi tombati che determinano la particolare situazione idrogeologica del luogo.
Il legame con la tecnica cinematografica non è romantico, ma operativo. Come illustrato dai diagrammi nella Tav.2, Il fotogramma è inteso come rappresentazione istantanea di un sistema complesso che emerge solo alla macro-scala. Abbiamo studiato le curve di livello che rappresentano la modulazione dei pendii, degli alvei e dei piani come se fossero dei fotogrammi. In prossimità dell’area di studio, ogni curva è stata sintetizzata individuando punti strutturali, legati alle variazioni morfologiche più significative, e punti secondari, chiamati “micro-dettagli”, che rappresentano variazioni caratterizzanti di piccola scala. Su questi punti è stata costruita la topologia della nuova architettura.
Come dimostrano molti studi, è possibile misurare in termini oggettivi la sostenibilità di uno spazio pubblico, sia in termini di: “sostenibilità culturale” intesa come la capacità di salvaguardare la storia e la memoria condivisa del luogo; “sostenibilità sociale” in termini di diversità di usi e opportunità di socializzazione che uno spazio può offrire ai suoi fruitori; “sostenibilità ambientale” in relazione alla capacità di migliorare la qualità ecologica e di minimizzare i rischi per la sicurezza e la salute. A tal fine, abbiamo effettuato quattro analisi (Tav. 1 e 2), volte a definire uno spazio pubblico: (1) Rispettoso: analisi dei valori storico identitari del luogo e studio della conformità urbanistica rispetto al PPCS; (2) Sicuro: analisi della compatibilità idrogeologica; (3) Accogliente: analisi delle caratteristiche funzionali; e (4) Confortevole: analisi delle condizioni ambientali e microclimatiche . La relazione illustra i principi generali adottati, rimandando alle tavole per maggiori dettagli.
Posizionato nel cuore del centro storico, il Giardino di Mesu Idda valorizza gli elementi storico-identitari del luogo attraverso interventi sia fisici che simbolici. In particolare: Il verde urbano storico. Lanusei, noto come “il paese delle ciliegie”, è uno dei comuni più verdi della Sardegna ma la fitta trama urbana del centro storico ha lasciato poco spazio agli alberi. Ci troviamo immersi in un paesaggio naturale, l’area di progetto stessa si affaccia su campi agricoli, tuttavia l’accessibilità pedonale delle aree verdi per le persone anziane o con disabilità è limitata. Per questa ragione, abbiamo ipotizzato un processo di “ri-naturazione” dell’area, dove quasi la totalità delle opere è caratterizzato da superfici drenanti o permeabili verdi e nuove piantumazioni di specie autoctone totalmente accessibili.
Lanusei è ricco di fontane, ancora in funzione, che mantengono i nomi antichi sardi. Tra queste, la fontana di “Mesu Idda” è situata di fronte all’estremità sud dell’area di studio. Il nostro intervento propone di valorizzarla, facendola diventare un elemento simbolico che marca l’entrata del giardino di cui porta il nome. Si prevede un restauro dell’architettura della fontana anche attraverso sedute e un sistema di illuminazione che permettono di valorizzarla e renderla un elemento maggiormente riconoscibile e fruibile.
Il cinema Alhambra. Il progetto intende restituire la memoria del cinema Alhambra – che pur non essendo un bene storico-identitario ha rappresentato un luogo per la socialità al cui ricordo sono legati molti abitanti – con uno spazio conformato come un piccolo anfiteatro all’aperto che accoglierà piccole manifestazioni musicali e teatrali, ed eventi religiosi, ristabilendo continuità con la storia e offrendo viste sul paesaggio in grado di rafforzare l’identità del luogo.
Nel quadro delle attività pianificatorie, il comune di Lanusei, ha predisposto uno studio idraulico di dettaglio finalizzato alla riperimetrazione delle aree di pericolosità idraulica (ex Art. 37, c3 l b delle NTA PAI). Tale variante è approvata con Delibera del Comitato Istituzionale n.15 del 11.12.2018 e riguarda l’Adozione definitiva dello Studio di riperimetrazione delle aree a pericolosità idraulica e da frana del territorio comunale di Lanusei, le cui mappature includono l’area di progetto in classe di pericolosità idraulica Hi4. Le attività ammissibili con tale livello di pericolosità sono descritte nel CAPO II “Aree di Pericolosità idraulica” all’Articolo 27 – Disciplina delle aree di pericolosità idraulica molto elevata (Hi4) (NTA PAI). In base a tali requisiti di ammissibilità, il progetto produce ipotesi tese a “mitigare” la pericolosità e il rischio idraulico previsti nella classificazione del PAI, con particolare attenzione: 1) alle opere di sistemazione e riqualificazione ambientale dirette alla riduzione dei pericoli e dei danni potenziali da esondazione, rivolti a favorire la ricostituzione degli equilibri naturali della vegetazione autoctona; 2) alle opere per ridurre la vulnerabilità degli edifici esistenti e migliorare la tutela della pubblica incolumità all’interno delle costruzioni; 3) creare infrastrutture destinate alla fruizione occasionale dell’ambiente naturale, alle attività sportive e gli spettacoli all’aperto.
Si è inoltre verificato che, data la profondità della canale tombato rispetto alla quota minima del lotto, non è necessaria la stombatura dello stesso ma a fronte di una serie di interventi per il rallentamento del flusso idrico e la gestione degli accessi al parco.
In coerenza con queste indicazioni, l’architettura del Giardino di Mesu Idda definisce un sistema polifunzionale per la gestione delle acque meteoriche teso a contrastare i fenomeni di allagamento dell’area. In particolare, gli interventi previsti riguardano: (1) un sistema di drenaggio delle acque meteoriche per rallentare il deflusso superficiale delle acque: più del 90% delle superfici del parco è costituita da prati armati e pavimentazioni drenanti inerbite; (2) un sistema di piccole vasche di laminazione aperte, posizionate all’estremità di ciascun posto auto e connesse alle caditoie previste sulla Via Carducci, comunicanti per cascata naturale dal livello più alto al più basso, che intercettano l’acqua piovana proveniente dalla Via Carducci aumentando la resilienza dell’area in caso di piogge intense; (3) un sistema di segnalazione della pericolosità dell’area e di interdizione dell’accesso in caso di allerta meteo arancione o rossa, e al conseguente obbligo di evacuazione. La segnalazione acustica e luminosa (LED RGB) sarà coordinata con il colore dell’allerta meteo. Inoltre, un sistema di dissuasori automatici bloccherà l’accesso ai parcheggi, consentendo solo l’evacuazione di quelli occupati. Infine, all’ingresso del parco sarà posizionato un totem che illustrerà il funzionamento dei sistemi di sicurezza e dell’architettura performativa del parco.
Abbiamo sviluppato un’analisi qualitativa degli spazi pubblici di Lanusei definiti nominalmente come “piazze”, assegnando un punteggio da 0 a 10 in base alla loro capacità di creare opportunità di socializzazione, svago e ricreazione per persone di diverse fasce di età, secondo i principi del “design for all”, progettare per tutti (Tav. 1). A tal fine, abbiamo anche valutato l’accessibilità, la sicurezza e il benessere acustico dell’area rispetto al traffico veicolare adiacente. Questo studio ci ha permesso di determinare i valori di riferimento degli spazi pubblici esistenti e di orientare il nostro progetto verso misure volte a colmare attuali mancanze. La varietà spaziale ha permesso di realizzare un articolato programma funzionale che comprende zone più tranquille per il relax, la meditazione e lettura anche in modalità “book-crossing”, aree per piccoli spettacoli e manifestazioni culturali e sportive, aree di parcheggio come vere occasioni di paesaggio (da parking a parkgreen). La nuova morfologia a terrazze sviluppa piani connessi da rampe con pendenza inferiore al 2% per rendere tutte le zone del giardino accessibili.
Il progetto mira a creare condizioni ottimali di comfort ambientale e benessere climatico per i suoi fruitori. Per comprendere in modo esaustivo il funzionamento mircoclimatico del lotto – confinato tra edifici molto alti, ma con un affaccio sulla vallata a est – abbiamo elaborato un’analisi ambientale computazionale per ciascuna delle 4 stagioni. Grazie allo studio delle ombre, dell’irraggiamento diretto delle superfici e dell’indice UTCI (Universal Thermal Climate Index) rappresentativo del benessere percepito, abbiamo individuato le zone di maggiore comfort. Questo dato ha fornito informazioni utili per definire le funzioni ottimali dei diversi spazi, la scelta dei materiali, il posizionamento strategico delle sedute, delle ombreggiature e del sistema delle vasche di laminazione (in prossimità dell’area più calda durante il periodo estivo), nonché per la definizione puntuale delle zone di verde e la scelta delle diverse specie arboree. Il verde, dunque, nel nostro progetto non è pura decorazione ma elemento qualificante e strutturante dello spazio. Rispondendo alle esigenze idrologiche e microclimatiche, tutte i percorsi interni sono realizzati in aree di prato armato adatto al traffico pedonale e delle carrozzine, mentre in prossimità delle sedute e delle aree dove si prevede un traffico più intenso è prevista una pavimentazione drenante in grigliati erbosi. In questo modo, è stata creata una sequenza di piccole aree immerse nel verde dove i visitatori possano sentirsi accolti e rigenerati dalla natura.
+Year
2021
+Location
Lanusei (NU)
+ Result
Progetto 3° Classificato
+ Team
Marco Verde
Simone Oggiano
Fausto Pani